Colesterolo buono e colesterolo cattivo

Cos’è il colesterolo? Perché c’è un colesterolo buono e un colesterolo cattivo? Queste sono solo alcune delle domande che riempiono il cervello di chi ha a che fare con delle analisi del sangue che segnano alti livelli di colesterolo. Approfondiamo l’argomento per capire cos’è il colesterolo e quando può essere un problema.

Cos’è il colesterolo?

Il colesterolo è una molecola appartenente alla classe degli steroidi. La parola colesterolo proviene dal greco: chole = bile + stereos = solido. Usata per la prima volta nel 1784 nei calcoli della cistifellea, la parola ha assunto una valenza medica solo nel 1975, quando il premio Nobel John Cornforth ne ha chiarito la chimica e la valenza.

Il colesterolo è definito come un alcool policiclico alifatico, di colore bianco, con una consistenza simile alla cera e una struttura cristallina rigida non combustibile. La sintesi del colesterolo avviene a livello epatico, mentre la sua eliminazione attraverso la bile.

Al di là di queste nozioni generiche, quando si cerca di approfondire il tema relativo al colesterolo si tende a fare confusione: soprattutto, se entrano in gioco elementi come “colesterolo buono” e “colesterolo cattivo” che non fanno che complicare la panoramica.

Cerchiamo di fare chiarezza.

Il colesterolo non è libero di circolare nel sangue. È, infatti, legato a delle proteine che si chiamano lipoproteine. In base ai livelli di colesterolo contenuti in queste proteine, si hanno:

immagine a forma di bomba che spiega cos'è colesterolo cattivo
  • lipoproteine a bassa densità, o LDL
  • lipoproteine ad alta densità, o HDL

La differenza fra colesterolo buono e colesterolo cattivo

immagine a forma di bomba che spiega cos'è colesterolo cattivo

Il colesterolo cattivo è quello conosciuto con la sigla LDL. Le lipoproteine LDL sono particelle formate da grassi e proteine: se presenti in grande quantità tendono a depositarsi sui vasi sanguigni e a favorire l’insorgere di alcune patologie più o meno gravi, come l’aterosclerosi - ovvero il restringimento delle arterie che può portare a problemi cardiovascolari.

Il colesterolo buono, invece, è quello conosciuto con la sigla HDL: formato da particelle lipoproteiche, trasporta il colesterolo verso il fegato, aiutando, così, a ridurre i livelli di colesterolo totale in circolo nel corpo. L’HDL, quindi, funziona da spazzino, riuscendo a raccogliere gli eccessi ed espellerli dal corpo.

Il Ministero della Salute indica come livelli bassi di HDL quelli inferiori ai 40 mg per decilitro di sangue, mentre sono ottimali quando si aggirano per i 60 mg/dL. Per quanto riguarda i livelli di LDL sono ottimali se inferiori a 100 mg/dL, mentre cominciano ad essere problematici quando si alzano sopra i 130 mg/dL.

Cosa succede se i livelli di LDL sono troppo alti?

immagine a forma di bomba che spiega cos'è colesterolo cattivo

Il colesterolo cattivo può portare a diverse complicazioni in ambito salutare. Fra le più note, ricordiamo:

  • l’ostacolo al flusso sanguigno: un eccesso di LDL si fa a posizionare sulle parete dei vasi arteriosi formando una placca, conosciuta come aterosclerotica, che tende a crescere con il passare del tempo e a impedire lo scorrere regolare del sangue
  • le arterie sono meno elastiche e quindi rappresentano un’ulteriore ostacolo alla circolazione
  • la formazione di trombi: se la placca arterosclerotica si stacca può andare a otturare i capillari impedendo l’arrivo del sangue a zone del corpo essenziali per il funzionamento dell’organismo

Per questi motivi, è essenziale cercare di correggere i propri livelli di colesterolo, trasformando il colesterolo cattivo in colesterolo buono. Come? Con le soluzioni che stiamo per elencarvi.

Dal colesterolo cattivo al colesterolo buono: i metodi

I livelli di colesterolo dovrebbero essere controllati ogni uno o due anni. Per evitare che i livelli di LDL siano troppo alti, è necessario ricorrere ad alcune misure. Innanzitutto, è necessario tenere sotto controllo il proprio regime alimentare. Ad esempio, non più del 30% delle calorie totali giornaliere deve provenire dai grassi. È bene limitare l’assunzione dei seguenti cibi:

  • uova
  • burro
  • salumi grassi
  • formaggi grassi, come grana e pecorino
  • organi di animali come il cervello

Un altro modo per aiutare la trasformazione di colesterolo cattivo in colesterolo buono, limitando così i danni del primo, è assumere degli integratori a base di erbe naturali, che hanno delle caratteristiche in grado di combattere le particelle di LDL. Fra questi, ricordiamo la Garcinia Cambogia: la Garcinia è, infatti, un super frutto che aiuta nella riduzione dei livelli di colesterolo cattivo e nell’aumento di quello buono, utile a proteggere la salute del cuore e delle arterie. Per questo la Garcinia Cambogia è considerata un’ottima soluzione quando si cerca di trattare una patologia legata all’aumento del colesterolo.

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